giovedì 26 marzo 2020

Il pensiero di Kierkegaard 

La filosofia di Kierkegaard è un esaltazione religiosa, in quanto afferma la validità della religione nell’esistenza umana.

La religione è per il filosofo l’unica via di salvezza, l’unico modo di sottrarsi ad una condizione esistenziale caratterizzata dalla possibilità di angoscia e disperazione.
Scegliere per Kierkegaard significa esistere. L’individuo non è ciò che è, ma ciò che sceglie di essere.
Se l’uomo rinuncia a scegliere egli rinuncia a farsi valere come io e la sua personalità appassisce.
L’incertezza determina sentimenti di angoscia che soltanto il cristianesimo e l’aiuto soprannaturale della fede può aiutare a superare.

Le differenze con il pensiero di Hegel


Diversamente da Hegel che considerava la ragione l’unica e vera realtà che si realizza in un processo dialettico, Kierkegaard diceva che non esiste la verità oggettiva ma la verità del singolo. Cioè la verità è soggettiva in quanto è legata all’esperienza del singolo individuo.
Lo scopo della sua filosofia è proprio quella di inserire il singolo nella ricerca filosofica.
A differenza di Heigl quindi egli afferma che il singolo individuo è superiore al genere umano.

Gli stadi dell'esistenza


Gli stadi dell’esistenza sono I modi fondamentali di vivere e concepire l’esistenza.
Essi sono tre: la vita religiosa la vita etica la vita estetica.


  • Lo stadio estetico è la forma di vita in cui l’uomo rifiuta ogni legame o impegno continuo, ma vive attimo per attimo in cerca di novità e avventure.
Tuttavia l’esteta, vivendo solo di piaceri momentanei, non sviluppa una propria personalità.


  • Lo stadio etico è la forma di vita di colui che sceglie di scegliere.
L’individuo che sceglie di scegliere accetta di seguire un modello universale di comportamento , come il matrimonio, basato sulla scelta della fedeltà e della normalità.
L’individuo nell'adottare determinati modelli di comportamento non sviluppa alcun tipo di personalità e quindi anche questo modello è destinato a fallire.

Quindi l’essere umano sente il bisogno di un esperienza più profonda che riesca a vincere l’angoscia. L’uomo sente il bisogno quindi di una vita religiosa.

La vita religiosa


La vita religiosa è lo stato della fede da quell'uomo giunge dopo aver superato angoscia e disperazione.
L’uomo è posto davanti ad un bivio:credere o non credere.  Da un lato è lui che deve scegliere dall'altro non può perché Dio è tutto e da lui dipende anche la fede.
Quindi nella vita religiosa c’è una profonda contraddizione uguale a quella dell’esistenza umana.

Perciò il cristianesimo esprime la sostanza stessa dell’esistenza. Infatti paradosso,scandalo, dubbio, angoscia, impossibilità di decidere, sono le caratteristiche del cristianesimo e dell’esistenza.

Le opere principali di Kierkegaard


Tra le opere più importanti di Kierkegaard ricordiamo: 

  • Enten-Eller
  • Timore e Tremore 
  • il concetto dell’angoscia
  • la malattia morale 
Le caratteristiche principali della sua filosofia furono: 
  • L’esistenza cioè L’importanza assegnata all'esistenza concreta dei singoli esseri umani.
  • La possibilità la centralità del criterio della possibilità, concepita come la cifra caratteristica dell’essere umano.  
  • La riflessione soggettiva e la storia una rivoluzione della riflessione soggettiva, appassionata, in cui l’uomo viene inserito nel contesto in cui vive.
  • L’aut aut il credere che la vita sia caratterizzata da una scelta che obbliga ad un aut aut.

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